La Storia del Mitoka Samba

Capitolo uno: “ERAVAMO QUATTRO AMICI AL BAR…”

Il Samba a Milano?!? La musica più frenetica e solare del mondo, qui, nella città della nebbia, del lavoro, degli uomini che pensano che “il tempo è denaro”??! “Ma va lá, dì minga di stupidat…l’è impusibil !”, si direbbe in dialetto milanese, che poi tradotto in italiano suonerebbe più o meno così: “ma non dire delle stupidaggini…è impossibile!”

E invece no!

Il Samba c’è a Milano, c’è da un ventennio e lo ha fatto nascere e crescere l’Associazione Culturale Mitoka Samba, ora associata ARCI, prima scuola di samba in Italia e luogo di diffusione e promozione, della cultura musicale e artistica proveniente dal Brasile. Ma soprattutto luogo di aggregazione.

In Brasile le scuole di samba hanno un’importantissima funzione sociale: nascono spesso in situazioni sociali estreme e, tramite l’insegnamento della musica e la difesa di una cultura autenticamente popolare, insegnano la convivenza, la disciplina, il rispetto reciproco tra le persone, a volte mutando o risolvendo situazioni di vita molto difficili. La “Escola de Samba” è un’esperienza fondamentale per quasi tutti i più grandi musicisti brasiliani.

È il caso (ma siamo sicuri sia stato davvero un caso?) che fa incontrare nel 1991 tre musicisti con questa comune esperienza alle spalle e con questa idea nella testa, tutti e tre giunti a Milano per motivi diversi: Kal dos Santos (bahiano), Gilson Silveira (mineiro) e Heraldo da Silva (carioca).

Nasce in loro l’idea di creare una “Bateria de samba” a Milano e insieme iniziano ad organizzare prove aperte per un’orchestra di percussioni afro brasiliane.

Con i loro allievi s’incontrano dapprima presso il bar ATM in Bastioni di Porta Volta, dove organizzano delle prove libere di musica brasiliana. Sono prove caotiche e vocianti, la gente è stupita, incuriosita e divertita. Qualcuno partecipa portandosi un vero strumento, altri cercano di tenere il tempo battendo sul bancone o percuotendo le bottiglie, tutti sono coinvolti e rapiti da questo ritmo così particolare per noi e la passione comincia a crescere.

Questa passione deve però diventare qualcosa di solido, perché l’idea diventi un progetto serve una sede, una forma legale e un nome.

Nel 1994 è ufficialmente costituita l’Associazione Culturale Mitoka Samba (Milano suona il Samba o a me tocca il Samba), prima in Italia, senza scopo di lucro e completamente autogestita aperta a chiunque voglia farne parte. Il suo simbolo è il tucano ed i suoi colori sono il nero, il giallo ed il rosso, su sfondo bianco, a rappresentare le “razze” del genere umano.

Kal e Gilson sono i direttori artistici, Heraldo invece lascia per seguire altri progetti, anche se il suo rapporto con Mitoka non verrà mai davvero interrotto.

La ricerca della sede è molto difficoltosa ma, dopo un anno e numerosi sforzi, apre finalmente la storica sede di Via Forcella 7, in zona Porta Genova, quella che sarà per molti anni la casa del Mitoka.

L’associazione inizia a comporsi, gli elementi suonano veri strumenti brasiliani tradizionali, si crea un repertorio e una divisa per i membri dell’orchestra. Vestiti di bianco, colore di pace, la presenza del Mitoka Samba nel panorama musicale milanese inizia ad essere notata.

Sono anni d’intense attività, corsi, eventi, musica, capoeira, danza, tutto senza fini di lucro e finalizzato al mantenimento dell’associazione, che fin dall’inizio non riceve l’aiuto di nessuna istituzione pubblica, né tanto meno privata, mantenendo però la più completa libertà.

Capitolo due: L’ALBERO MITOKA CRESCE…

Mitoka Samba non è, né vuole essere una moda passeggera e la continua attività degli associati ne è la prova. I membri dell’associazione crescono musicalmente sempre di più e la musica e la cultura brasiliana iniziano ad essere parte del loro vissuto quotidiano.

Molte delle persone appena arrivate, all’inizio pensano sia solo una scuola di percussioni, ma man mano si rendono conto che è molto di più. È la possibilità concreta e fattibile, di poter esprimere sé stessi attraverso la musica, con il sostegno attivo dei propri compagni, in prova come in spettacolo. È l’agire in prima persona nella creazione di eventi collettivi ed è comunicare emozioni.

L’associazione è composta di tante età, tante professioni diverse, ma anche da tante umanità in cerca di una possibilità reale di comunicazione e socialità con i propri simili. Ognuno dei membri è del Mitoka e l’insieme degli elementi fa il Mitoka; per piccolo che sia, l’apporto di ognuno caratterizza tutto il gruppo.

Mitoka si esibisce all’interno di festival, locali, sfila per le strade, propone propri eventi ed è stato presente in diversi spettacoli di beneficenza, a Milano, in Lombardia oltre che nel resto d’Italia.

Culmine di questi sforzi, arriva la produzione del primo CD dei Mitoka Samba, pubblicato nel 2001 con l’appoggio di Radio Popolare di Milano; un disco di samba suonato e cantato quasi interamente da italiani, nessuno dei quali è musicista professionista. È il coronamento di anni di sforzi e crescita continua, una crescita che trova la sua linfa vitale nella passione che accomuna ormai tutti i Mitoka per una musica diversa e lontana dall’Italia, ma che ormai fa parte di loro.

Già dal 1996 ci sono delle novità anche nella “diretoria”; a Kal e Gilson si affianca Jacopo Pellegrini, percussionista che viene dalle file dell’Orchestra Mitoka e che ha capito che suonare le percussioni non è più solo un hobby divertente, ma il lavoro della sua vita. Jacopo, autentico prodotto del vivaio, è il primo direttore italiano del Mitoka.

Non mancano però i problemi; l’associazione, visto che nessuna entità, né pubblica né privata, sostiene il nostro progetto, si autofinanzia e questo ha portato a continue difficoltà economiche legate principalmente al pagamento e mantenimento della sede.

L’abnegazione e l’amore che i soci mettono per sostenere il Mitoka è ammirevole, ma anche l’auto tassazione non sempre basta.

In ogni caso, nessuno ha intenzione di mollare.

Il gruppo, rimane aperto a chiunque vuole farne parte e si compone di due formazioni: la prima è la formazione dei principianti che accoglie le persone appena arrivate, qui si insegnano le prime nozioni musicali e i primi rudimenti di percussione, la seconda è quella dell’Orchestra titolare, formata da elementi più esperti, che prepara gli spettacoli, portando in giro il nome del Mitoka Samba.

La prima formazione, il così detto “Mitoka Junior”, è il trampolino di lancio per l’altra, nonché il suo serbatoio naturale, difatti quasi tutti i Mitoka esperti si sono formati nella sezione Junior per poi passare all’orchestra titolare. Accade molto spesso che dopo essere passati all’orchestra, alcuni dei “Senior” continuino a frequentare ancora il corso principianti per imparare a suonare altri strumenti.

Capitolo tre: IL MITOKA È ANCORA VIVO.

L’ inizio degli anni 2000 per il Mitoka è un momento di mutazione; molti elementi storici dell’orchestra abbandonano l’associazione e lasciano il posto ad una nuova generazione di percussionisti: è un vero e proprio ricambio generazionale, più radicale di quelli avuti in passato.

Gilson Silveira, che ormai vive e lavora a Torino, lascia la direzione musicale nelle mani di Kal e Jacopo.

I problemi economici legati al mantenimento della sede sono sempre più pressanti, molti tentativi vengono fatti per ottenere una forma di finanziamento, ma sia le Istituzioni che entitá private milanesi rimangono sorde alle necessità di realtà atipiche come la nostra che non “fanno soldi” e non propongono stereotipi. Bussiamo a molte porte, ma tutte rimangono chiuse, a parte le pur gradite manifestazioni di apprezzamento e comprensione.

Diventa ormai insostenibile il mantenimento della sede storica di Via Forcella e nel 2006 è necessario lasciarla: il contratto privato d’affitto, onorato per più di dieci anni, scade ed il rinnovo è troppo oneroso.

Ma il Mitoka non rinuncia a vivere!!

Veniamo ospitati amichevolmente per un anno nei locali dell’associazione A.T.L.HA. di Via Cascina Bellaria e nel 2007, dopo intensi sforzi di ricerca, finalmente troviamo la nostra nuova attuale sede!

Dall’autunno del 2007, con l’impegno di tutti i soci e di molti amici, il Mitoka Samba continua a vivere e a fare musica in Via Garegnano 38 (zona Certosa).

Non sono però solo anni di “lacrime e sangue”.

Il samba e la musica afro-brasiliana in generale sono ormai diffusi a Milano e il Mitoka partecipa, con tre brani, alla registrazione del CD “Dominio Publico”, pubblicato nel 2004, prima vera compilation musicale dei gruppi milanesi di musica afro-brasiliana.

Lo sforzo maggiore è però quello di portare sul palco uno spettacolo totalmente rinnovato, nel repertorio, nell’arrangiamento e nella dimensione: nasce così “Sambambroeus”.

Sambambroeus”, devoto ed irriverente omaggio alla città che ci ha visto nascere e che ci ospita, va in scena per due anni di seguito dapprima al teatro della 14esima di Milano (2006) e poi al teatro Elena di Sesto S.Giovanni (2007) e in tutte le altre uscite dell’orchestra.

E’ un lavoro corale di tutti, accanto al samba si suonano anche altri ritmi come il Maracatù, il Funky e l’ Ijexa alternati a momenti di danza e realizzazione di brani suonati con oggetti di uso domestico (mastelli, pentole, vanghe): in sintesi è una testimonianza di come il Mitoka Samba sappia evolversi e cambiar pelle, pur rimanendo nel solco che ha tracciato.

L’avventura continua ancora oggi. E Il Mitoka Samba a partire dal 2012 è entrato a far parte della grande famiglia di ARCI Milano.

I frutti dell’albero Mitoka

Mitoka Samba è sempre stato centro di iniziative diverse e progetti artistici e culturali.

In questi quasi vent’anni di esistenza, per iniziativa dell’Associazione o di suoi singoli membri, molti artisti di fama internazionale hanno tenuto dei seminari di percussione presso la sede. Solo per citarne alcuno:

  • – Dudu Tucci (percussionista di São Paulo trapiantato a Berlino).
  • – Mauricio Tizumba (Belo Horizonte, poli strumentista e attore straordinario).
  • – Marcos Suzano (Rio de Janeiro, forse il miglior pandeirista vivente).
  • – Jorge Martins (Recife, percussionista del gruppo Cascabulho e del Maracatù Estrela Brilhante).
  • – Sergio Krakowski (Rio de Janeiro, uno dei migliori nuovi talenti del pandeiro).

L’associazione ha ospitato incontri con esponenti della cultura brasiliana e testimoni della sua multiforme realtà; ricordiamo in particolare gli incontri con Dona Vavà Santos del Terriero Bate Folha, uno dei più antichi luoghi di culto del Candomblè a Salvador de Bahia.

Molti membri ed ex membri dell’orchestra, persone che si sono formate musicalmente nel Mitoka Samba, hanno poi dato vita a progetti musicali che sono ora realtà affermate del panorama musicale afro brasiliano; gruppi come Jinkà Percussion Project, Anchefunky e Maracatù Estrela do Boi, solo per citarne alcuni, sono frutto di idee e iniziative che hanno trovato nella nostra associazione la loro incubatrice naturale.

Va poi ricordato l’aspetto più importante di tutti: Mitoka Samba ha dato inizio ad un movimento, il movimento che ha portato alla formazione di gruppi analoghi sul territorio nazionale, tutti interconnessi sotto il nome di Samba in Italia.

Vent’anni anni fa era fantascienza pensare a dei gruppi di samba in Italia, ma ora non è più così. Sulla scia del nostro esempio molti gruppi sono nati in tutto lo stivale, da Bolzano a Palermo, ognuno con una loro interpretazione del samba, ognuno pieno di carica e di allegria, ognuno formato da ragazzi e ragazze che hanno trovato in questa musica uno strumento per esprimersi.

Nel 2005 è nata “Sambitalia“, la federazione che riunisce tutti i gruppi di samba e musica afro brasiliana italiani, e anche Mitoka ne fa parte.

Nel 2006 si è tenuto, presso Colle Val d’Elsa (Siena), il primo “Sambincontro”, raduno nazionale dei gruppi di musica afro brasiliana legati a Sambitalia, cui hanno partecipato oltre 30 diverse formazioni. È stato un momento bellissimo in cui persone diverse e lontane, si sono incontrate, conosciute e confrontate su quella che è la loro comune “malattia”.

Questi gruppi hanno una loro storia personale e non sono a noi legati, ma se l’albero del samba è nato e cresciuto in Italia ed ora ha molti rami, è giusto ricordare che il primo seme è stato messo dal Mitoka Samba.